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"Ti chiamerò Pinocchio"

L’ho sognato,
l’ho desiderato così tanto e fortemente che, appena l’ho finito di cucire, ho battuto le mani e spalancato gli occhi innamorati, come quando i bambini vedono le bolle di sapone volare nell’aria.
(Signor Fox “Pinocchio” – realizzato completamente a mano con vecchi tessuti – altezza 55cm)
Collodi con il suo Pinocchio mi ha sempre affascinato: ricordo ancora quando, alle elementari, lessi il libro per la prima volta… una bellezza!
Ma il Pinocchio di Benigni… per me una poesia, di quelle che ti toccano il cuore e se non stai attento ti portano a saltare e ad aprire le braccia al mondo.
 Di quelle che ti rimbalzano continuamente nella testa come il “cri-cri” del grillo parlante;
di quelle che ti fanno venir voglia di piantare due monete in un campo ed aspettare il miracolo
e di quelle che alla fine della storia ti fanno credere veramente che le fate esistono davvero.

Pinocchio profuma di buono ed ha il sapore di un “lecca-lecca al mandarino… che è la fine del mondo”.

Amo tanto quel Pinocchio
malandrino e un poco sciocco,
ma col cuore tanto grande
da farsi amare all’istante.
Credulone ed elettrizzato
della vita è innamorato.
Non dice la verità
neppure al suo papà,
la poesia però sa raccontare
insieme alla fata
dai capelli color del mare.
Salta, corre e finalmente
si ferma a giocare allegramente,
guardandomi negli occhi,
nel nostro Paese dei balocchi:
insieme organizzeremo spettacoli
nel suo Campo dei Miracoli.