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Come accudire un uovo

 

La Pasqua per me iniziava il giovedì con la Messa della Lavanda dei Piedi: quel giorno era emozionante perché indossavo sempre scarpe e vestito nuovi. Durante la funzione religiosa, stavo tutto il tempo a guardarmi le scarpe che, di solito, erano o ballerine dorate o le classiche scarpe bianche con l’occhio. Il venerdì Santo era la stessa cosa: ripartivo vestita a festa ed all’uscita mi fermavo a fare due passi nel centro della mia città con nonna o mamma. Finiti i giorni in cui il desiderio più grande era “rinnovare abiti”, iniziavo a pensare alle mie uova: non ne ho mai ricevute molte ma le poche che avevo le mettevo in fila e stavo a fissarle per ore guardando quale era la più grande. Le guardavo e mi chiedevo cosa ci sarebbe stato all’interno… ma le mie aspettative non erano mai ripagate!

Così arrivavamo al sabato: quello era il giorno in cui si mettevano a bollire le uova ed una volta raffreddate si decoravano con nastri e colori, dopodiché si sistemavano dentro il cestino per portarle, l’indomani, alla Messa di Pasqua per la benedizione. Quei cestini decorati hanno per me un bel ricordo perché sapevano e sanno proprio della mia Pasqua. Una Pasqua di festa, di arrosto con patate e piselli, di tagliatelle al ragù, di scricchiolio dei fogli delle uova e di mani sporche e appiccicose di cioccolata ed anche del profumo di granella di zucchero e di mandorle tostate della colomba pasquale!

Buona e serena Pasqua