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Briciole dolci

Quando mai avrei trovato bello fotografare una tavola con tante “briciole” e quando mai mi sarebbe piaciuto immortalare due bottiglie di vetro…?
… ma quella sera l’atmosfera era tanto speciale che anche le “briciole” sembravano festeggiare su quel tagliere.
Mi piace ripensare a quel pomeriggio piovoso che poi tanto piovoso non era; al mio affanno per arrivare in tempo e non perdermi “neppure una briciola” di “Quello che piace ad Irene“.
Mi piace ripensare all’imbarazzo, per quella “briciola” di timidezza che mi porto sempre dietro e che non mi molla mai, nel trovarmi di fronte ad una situazione nuova. 

Mi piace tanto ripensare a quando in mezzo a tanta gente, sbirciavo da dietro le persone, ogni singolo movimento delle sue mani su quel mattarello e pensavo:- Se fossi una “briciola” sarei lì in prima fila e vedrei tutto da co-protagonista…
… ma poi mi dicevo che, era tanto bello, anche, sentire i racconti sul suo pan giallo e sulla propria famiglia che, anche se mi perdevo qualche istante, le parole già da sé mi facevano vedere.

… e mi piace ricordare di quando mi sono nascosta da tutti per gustare una morbida fetta di rotolo al cioccolato e di quanto, poi, mi sono impegnata a rimuovere con il dito, tutte le “briciole” dalla maglia fino a portarle alla bocca: non se ne poteva sprecare neppure una!

( Irene Berni presso “Desinare at Riccardo Barthel”, Firenze)

E se oggi mi trovo a scrivere di tutte queste tante piccole “briciole” è perché veramente le ho assaporate  bene ed assaggiate tutte insieme mi hanno lasciato tanto dolce in bocca e nella mente.

P.S:- Mi è piaciuto, anche, pensare a quante “briciole” lei avesse nello stomaco quel giorno: sicuramente tante saltavano a destra ed a sinistra ed erano euforiche e ballerine!